Censis: quasi un italiano su due ha un profilo Facebook

Cronaca

Secondo l'istituto di ricerca, sei italiani su dieci navigano sul web. Crescono gli iscritti al social network: il 41,3% della popolazione; il 79,7 per cento dei giovani. Ma gli utenti chiedono più privacy

Prosegue l'alfabetizzazione digitale in Italia. A rivelarlo è il decimo Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione, che evidenzia come Internet venga usato dal 62,1% degli italiani (+9% in un anno); lo studio spiega che cresce anche del 10% l'utenza degli smartphone (li usa il 54,8% dei giovani) mentre non si arresta l'emorragia di lettori per i quotidiani (-2,3%).
Meno della metà degli italiani, inoltre, legge almeno un libro all'anno.

Quasi un italiano su due ha un profilo Facebook - I dati in crescita sono tutti legati alla Rete, sul web naviga il 62,1 per cento della popolazione italiana (+ 9 per cento dell'utenza rispetto al 2011) e gli iscritti a Facebook nel Belpaese sono passati dal 49 per cento dello scorso anno all'attuale 66,6 per cento degli internauti, ovvero il 41,3 per cento della popolazione e il 79,7 per cento dei giovani.
Il rapporto aggiunge che YouTube, che nel 2011 raggiungeva il 54,5 per cento di utenti tra le persone con accesso a Internet, arriva ora al 61,7 per cento, pari al 38,3 della popolazione complessiva e al 79,9 per cento dei giovani.

Gli utenti chiedono maggiore privacy - Il titolo dato al rapporto ("I media siamo noi. L'inizio dell'era biomediatica") intende attirare l'attenzione su un elemento emerso dalla ricerca, ovvero che il notevole sviluppo di internet (sia del numero degli utenti, sia delle sue applicazioni), il web 2.0, i social network, la miniaturizzazione dei dispositivi hardware e la proliferazione delle connessioni mobili hanno esaltato il primato del soggetto.
L'individuo si specchia nei media (ne è il contenuto) creati dall'individuo stesso (che ne è anche il produttore). Gli utenti stessi si costruiscono i palinsesti multimediali personali, tagliati su misura in base alle esigenze e preferenze. E gli utenti realizzano di continuo contenuti digitali che, grazie a internet, vengono resi disponibili in molti modi. "L'autoproduzione di contenuti nell'ambiente web privilegia dunque in massima parte l'esibizione del se'", si legge nel rapporto.
Infine, la ricerca sottolinea come il 54,3 per cento della popolazione sia favorevole ad una maggiore tutela della privacy per mezzo di una normativa più severa che preveda sanzioni e la rimozione dei contenuti sgraditi.

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