Brindisi, treno contro tir: un morto. Arrestato l'autista

Cronaca

Un Frecciargento Roma-Lecce si è scontrato con un camion, che ha attraversato il passaggio a livello quando la sbarra si stava chiudendo. Il macchinista non ce l'ha fatta. Diversi feriti. Il camionista è accusato di omicidio colposo e disastro ferroviario

Un macchinista morto e 18 passeggeri feriti, 13 dei quali ricoverati in ospedale per traumi non gravi. E' pesante il bilancio dell'incidente ferroviario avvenuto nel primo pomeriggio del 24 settembre appena fuori la stazione di Cisternino, in provincia di Brindisi, dove il Frecciargento 9351 Roma-Lecce con circa 200 persone a bordo ha travolto un tir che era rimasto bloccato sui binari perché l'autista aveva deciso di non fermarsi mentre le sbarre del passaggio a livello si abbassavano. Il camionista romeno di 26 anni, Ionut Cocioaba, che guidava l'autoarticolato è ora in stato d'arresto per disastro ferroviario e omicidio colposo.

La dinamica - Dall'interrogatorio dell'uomo emergerebbe che il ventiseienne, appena si è visto imprigionato tra le sbarre del passaggio a livello, ha deciso di mettersi in salvo senza neppure tentare di dare l'allarme. "Sarebbe bastato forzare - spiega il procuratore di Brindisi, Marco Dinapoli - una delle due sbarre del passaggio a livello per azionare un meccanismo automatico di allerta che avrebbe fermato la corsa del treno". Così non è stato. "Cio che colpisce in questa storia - aggiunge il procuratore - è che il camionista si è preoccupato più di mettersi in salvo che di proteggere i passeggeri del treno". Proprio su quella tratta il Frecciargento ha una velocità di linea di circa 150 chilometri orari e frenare di fronte ad un ostacolo improvviso è un'impresa quasi impossibile. Il macchinista, Giuseppe Campanella, di 50 anni, di Acquaviva delle Fonti (Bari), ha azionato il freno di emergenza ma non ce l'ha fatta ad evitare il Tir.

Un morto e 18 feriti - Nell'impatto il macchinista è morto. I medici del 118 hanno tentato di rianimarlo ma il ferroviere, imprigionato tra le lamiere del locomotore, è andato subito in arresto cardiaco. La frenata, spiegano da Trenitalia, ha evitato conseguenze più gravi per i passeggeri e ha forse evitato che tutti i vagoni deragliassero. Il deragliamento ha invece interessato il primo e secondo carrello delle prime due carrozze. "Dei 13 ricoverati per traumi toracici, agli arti, al cranio e per crisi ipertensive - spiega il medico responsabile del 118 intervenuto sul posto, più gravi, a Brindisi. Altri cinque hanno rifiutato il ricovero e sono tornati a casa". Solidarietà e vicinanza alla famiglia del macchinista deceduto e ai viaggiatori feriti e contusi è stata espressa in una nota dalle Ferrovie dello Stato.

Arrestato il camionista - Durante l'interrogatorio davanti alla polizia ferroviaria, il camionista ha tentato di difendersi. "Non ho visto ne' il segnale rosso ne' ho sentito l'allarme acustico che preannuncia la chiusura del passaggio a livello", si è giustificato avanzando dubbi sul funzionamento dei dispositivi di sicurezza del passaggio a livello. "A prima vista - sottolinea il procuratore Dinapoli - direi che si è trattato di una grave imprudenza commessa dall'autista del Tir, perché, e lo abbiamo verificato, i sistemi di allarme funzionano bene". L'arresto del 26enne è stato deciso perché c'è il rischio di fuga e reiterazione del reato.

La tratta rimarrà bloccata per alcuni giorni - E pensare che, come ha raccontato l'assessore regionale ai Trasporti, Guglielmo Minervini, quel passaggio a livello a breve non ci sarà più. Solo una settimana fa sono stati affidati i lavori per la sua eliminazione, come vuole la strategia di Rete Ferroviaria Italiana che nel 2011 ha già soppresso 94 passaggi a livello. A seguito dell'incidente del 24 settembre la tratta ferroviaria Adriatica rimarrà bloccata per diversi giorni e il tragitto sarà coperto da pullman sostitutivi.


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