Agguato Adinolfi, anarchici incastrati dalle telecamere

Cronaca

Nicola Gai e Alfredo Cospito, i presunti attentatori legati alla Fai, sarebbero stati identificati grazie a immagini e intercettazioni. Avrebbero agito da soli. Il manager Ansaldo, che in una nota ha ringraziato gli inquirenti, era nel mirino dal 2009

Sarebbero state alcune immagini registrate da telecamere di sorveglianza e alcune intercettazioni telefoniche a incastrare Nicola Gai e Alfredo Cospito, i presunti attentatori che avrebbero ferito a maggio l'ad di Ansaldo Energia Roberto Adinolfi. Determinante anche l'analisi del comunicato di rivendicazione recapitato al Corriere della Sera a Milano qualche giorno dopo l'episodio. Sono alcuni dei dettagli emersi dalla conferenza stampa tenuta a Genova dagli inquirenti. Le due persone fermate avrebbero agito da soli e non avrebbero alcun legame con il movimento No Tav. Adinolfi, che era nel loro mirino dal 2009 per le sue prese di posizione pubbliche a favore del nucleare,  in una nota ha semplicemente detto di voler ringraziare tutti, ribadendo "sbigottimento per un atto che non trova spiegazione".

Incastrati da un filmato - Le immagini “chiave” che hanno incastrato i presunti attentatori sono state registrate tra le 8,22 e le 8,26 del 7 maggio scorso. Le telecamere sono quelle per la sorveglianza di due esercizi pubblici. L'attentato era stato commesso poco prima, alle 8,15 e i due avevano lasciato lo scooter rubato usato per la fuga. Nel mese di maggio i due sono stati identificati senza dubbio, grazie a servizi di pedinamento e comparazione di vecchie immagini. In particolare Cospito è stato identificato come autore di alcuni articoli pubblicati su una rivista di area anarchica denominata KNO2. Le intercettazioni telefoniche hanno poi chiuso l'indagine. I fermi sono stati emessi perché proprio da intercettazioni, Ros e Digos hanno accertato che Gai e Cospito progettavano di allontanarsi dall'Italia.

"Hanno agito in modo isolato" - "Questi due soggetti hanno agito in modo isolato. Questo è lo stato attuale delle cose". Lo ha detto il procuratore di Genova Michele Di Lecce (guarda il video). "E' stata una scelta forte della procura di Genova - ha aggiunto Di Lecce - non contestare loro il reato associativo". Di Lecce ha aggiunto che le indagini non sono concluse. Le contestazioni a Gai e Cospito riguardano infatti solo il ferimento di Adinolfi, l'uso dell'arma e il furto dello scooter. Chi sono i due presunti attentatori - Nicola Gai, 35 anni, è nato e vive a Torino, dove lavora in un'azienda di famiglia, una tipografia. Gravita nell'area anarchica. Alfredo Cospito, 45 anni, risulta disoccupato. Originario di Pescara, vivrebbe a Torino. Ha numerosi precedenti per episodi legati all'eversione.

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