Polanco: “Mi vestivo da Boccassini per Berlusconi”. Video

Cronaca

La show girl, testimone nel processo sul caso Ruby in cui l’ex premier è imputato, ha raccontato dei travestimenti "per far ridere" il Cavaliere. Spinelli, ragioniere di fiducia del presidente del Pdl: “In 2 anni quasi 20 milioni di contanti ad Arcore”

“Come ho spiegato già dentro (in aula, ndr) mi travestivo da Obama per far ridere Berlusconi. Mi mettevo la maschera. Ma mi è venuta anche l’idea di travestirmi da Boccassini. Mi mettevo la toga con gli occhialini, avevo i capelli con il ciuffo e gli occhiali. A volte mi sono vestita in stile burlesque, con un intimo molto ricamato. Volevo farlo ridere”. Così Marysthell Polanco racconta ai microfoni di SkyTG24 le feste nella villa di Arcore dell’ex premier. Uscita dal tribunale di Milano, dove ha testimoniato nel processo sul caso Ruby in cui è Berlusconi è imputato per concussione e prostituzione minorile.

La scelta di travestirsi da procuratore aggiunto Ilda Boccassini, titolare dell'inchiesta sull'ex premier, "è stata una mia idea” ha spiegato la Polanco in aula. "Gli ho fatto una sorpresa. Mi divertiva imitare una donna che gli faceva paura, l'ho fatto per farlo sciogliere e farlo ridere". Dall'ex soubrette, che ha detto che tra un mese si sposerà con il fidanzato Westher Molteni e avrà come testimone di nozze Silvio Berlusconi, nessuna rivelazione 'piccante' sulle feste ad Arcore. "Erano delle cene in cui si cantava e si ballava, poi scendevamo nella discoteca e facevo uno spettacolo per farlo divertire. Ma non ho mai visto spogliarelli, ne' ragazze nude".

In aula è intervenuto anche Giuseppe Spinelli, il ragioniere di fiducia di Silvio Berlusconi e che si occupava dei conti personali dell'ex premier. In 2 anni, cioè nel 2009 e nel 2010, ha raccontato di aver portato circa 20 milioni in contanti ad Arcore. Soldi che monetizzava incassando assegni firmati dal'ex capo del governo che gli dava "disposizioni". "Eseguivo - ha detto - su disposizioni di Silvio Berlusconi". Rispondendo alle domande del procuratore aggiunto Ilda Boccassini, con davanti anche la documentazione bancaria raccolta nel corso delle indagini, Spinelli ha raccontato di "quando Berlusconi mi chiedeva i contanti da portare alla sua casa di Arcore". Soldi che poi sarebbero finiti nella "cassa" (cassaforte, ndr) di Villa San Martino. "I soldi venivano portati sempre ad Arcore", quando si trattava di "cifre importanti" la banca veniva preavvisata e le somme "spezzettate".

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