Ruby, Imane Fadil: “Subii pressioni a processo in corso”

Cronaca

La modella marocchina, ascoltata come teste sullo scandalo in cui è imputato Berlusconi, ha raccontato delle presunte serate a base di sesso e soldi ad Arcore: “Le organizzava Nicole Minetti. Una volta Iris Berardi si travestì da Ronaldhino”. VIDEO

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“Ho subito pressioni, quelle che ho detto in tribunale. Sono stata avvicinata da una persona di cui non so il nome che mi ha dato un cellulare per chiamarmi e organizzare l’incontro per andare ad Arcore. Questa persona mi chiamava e mi diceva di andare. Io non sono più andata perché ho chiesto a un legale che mi consigliò di non andare perché sarebbe stato un reato”. Lo ha detto a SkyTG24 Imane Fadil, una delle ragazze ospiti dei presunti festini nella villa dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e una delle cinque giovani ammesse come parti civili nel processo in cui sono imputati Nicole Minetti, Lele Mora ed Emilio Fede. Sentita come teste del processo Ruby, in cui l’ex premier è imputato con l'accusa di concussione e prostituzione minorile, la modella marocchina ha spiegato che questo “misterioso uomo” le avrebbe fatto pressioni tra il maggio e il giugno del 2011, quando il dibattimento a carico dell’ex premier era già cominciato. Perché doveva andare ad Arcore? “Per soldi” spiega.

Imane Fadil ha parlato ai pm delle presunte feste a base di sesso e soldi. Rispondendo per 4 ore alle domande del Pm Antonio Sangermano ha ammesso che alcune ragazze ospiti delle serate di Arcore avrebbero fatto "sesso" dietro compensi con l'ex presidente del Consiglio. Ha raccontato inoltre di aver saputo che c'erano stati rapporti a pagamento tra Berlusconi e una ragazza, di nome Joanna, e con una ragazza del Guatemala. "C'erano degli esborsi specifici per le ragazze che si fermavano la notte ad Arcore, loro prendevano di più”, ha aggiunto Imane. E le giovani ospiti dei presunti festini "facevano di tutto per potersi fermare la notte". A organizzare le feste, ha sempre confermato Fadil, era Nicole Minetti, la consigliera regionale lombarda del Pdl imputata insieme a Lele Mora ed Emilio Fede nel processo Ruby bis con l’accusa di induzione e favoreggiamento della prostituzione.

"In una delle serate ad Arcore, Iris Berardi, giovane modella brasiliana - ha riferito ancora la modella - si mise la maglia del Milan e indossò una maschera con la faccia di Ronaldinho e poi si tolse i vestiti e rimase in perizoma". Più volte avrebbe assistito a performance e denudamenti da parte di alcune ragazze, come Roberta Nigro e Lisa Barizonte. Performance a cui, secondo quanto ha riferito la modella marocchina, partecipava anche Nicole Minetti. Alla fine di una serata, Imane ricevette dal padrone di casa 5 mila euro in contanti. "Berlusconi mi chiese di fermarmi per la notte - aggiunge - ma io tornai a casa". In un'altra serata l'ex premier mostrò un video satirico sull'attuale presidente della Camera Gianfranco Fini.

Dopo Imane ha testimoniato anche Melania Tumini, la giovane compagna di università di Nicole Minetti invitata dal consigliere regionale Pdl a una cena a Villa San Martino. "Da allora - ammette - con lei ho interrotto i rapporti". Era il 19 settembre del 2010, e Melania, due lauree, aveva accettato l'invito convinta di aver la grande occasione per chiedere a Berlusconi un aiuto per trovare un lavoro. Ma quello che vede alla festa la lascia attonita e disgustata. Prima la cena dove alcune ragazze, tra cui anche Marysthell Polanko avevano già cominciato a "mostrare il sedere e i seni" e atteggiamenti "provocanti". "Non ero a mio agio, mi sentivo in difficoltà - ha aggiunto la giovane, 27 anni - ma decisi di non manifestare questo imbarazzo". Poi il dopo cena nella sala del 'bunga- bunga', luci soffuse sul rosso, palo per la lap-dance, vicino alla quale le ragazze si erano esibite "travestite" per poi spogliarsi anche se non integralmente. "La Minetti, aveva le culotte nere e un bustino, con sopra una camicia da uomo - descrive accuratamente - ma non i pantaloni". Al momento di uscire il regalo di Silvio Berlusconi: un cd di Apicella. Solo una volta fuori si accorge che dentro ci sono duemila euro, quattro banconote da 500 euro in una busta bianca. "Nicole fu sbrigativa - racconta - e mi spiegò che lui lo fa spesso, aiuta le persone in difficoltà". Alla domanda di uno dei difensori sul perché non restituì il denaro, Melania risponde: “Avevo dubbi se tenerli ma alla fine andai a Londra".
Il processo è stato aggiornato a venerdì 20 aprile.

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