Naufragio al Giglio, strage in mare

Cronaca

Le vittime accertate sono due turisti francesi e un membro dell'equipaggio peruviano. La Costa Concordia, con più di 4200 passeggeri, ha urtato contro uno scoglio. Ci sono persone ancora intrappolate sulla nave. Polemiche sui soccorsi. VIDEO e FOTO

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VIDEO: I soccorsi visti dall'alto - Il racconto dei testimoni - Il direttore di Costa Crociere: "Difficile dire cosa sia successo"

APPROFONDIMENTI
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(In fondo all'articolo tutti i video sul naufragio)

Strage all'isola del Giglio. Almeno tre morti, decine di feriti e diverse persone che mancano all'appello, dopo l'incidente che ha coinvolto la nave Costa Concordia, partita nella serata di venerdì 13 gennaio da Civitavecchia con a bordo 4234 persone, e rimasta incagliata in nottata nei pressi dell'isola toscana. Il comandante della nave, Francesco Schettino è in stato di fermo, come ha confermato il procuratore capo di Grosseto Francesco Verusio che lo sta interrogando da alcune ore. Secondo indiscrezioni ci sarebbe almeno un altro indagato per il disastro.
La nave, che appare adagiata su un fianco appoggiata al fondale, presenta sulla fiancata sinistra uno squarcio lungo almeno 70 metri e un'inclinazione di oltre 80 gradi dalla parte opposta. Sulla vicenda sono state aperte tre inchieste. Secondo la Guardia costiera all'origine del naufragio potrebbe esserci un errore umano o la rottura della strumentazione di bordo.
Il direttore generale di Costa Crociere, che ha parlato di una tragedia senza precedenti , ha confermato che a causare l'affondamento è stato l'urto con uno scoglio. In un'intervista tv, il comandante delle nave ha detto che la roccia urtata dalla nave non era segnalata sulle carte nautiche.
Mentre sembra scongiurato il disastro ambientale , sono dunque molti gli interrogativi sulla dinamica iniziale dell'incidente. E non mancano le polemiche, anche aspre, da parte dei sopravvissuti per il carenze dei soccorsi a bordo della nave da crociera.

Morti due francesi e un peruviano - Sono due turisti francesi (Servel Francis, Micheaud Jean-Pierre) e il peruviano Thomas Alberto Costilla Mendoza, membro dell'equipaggio, i tre uomini morti nell'incidente della Costa Concordia davanti all'Isola del Giglio. I corpi si trovano all'obitorio di Orbetello e la Procura ha disposto l'autopsia. Secondo i primi esami medici sarebbero annegati. "Si è risaliti, in via presunta, all'identificazione delle generalità delle 3 vittime, attraverso i tesserini nominativi che custodivano indosso". Si legge in una nota dell'unità di crisi presieduta dal prefetto di Grosseto, Giuseppe Linardi .

Decine i dispersi - In base all'ultimo dato fornito dall'armatore, erano imbarcati in 4234, di cui 52 bambini tra 0 e 6 anni. Di quest circa 50-60 mancherebbero all'appello. Il portavoce della Guardia Costiera, Alessandro Nicastro, spiega ai microfoni di SkyTG24 che "la parte sommersa della nave potrebbe sprofondare ulteriormente e che ampie zone ancora non sono state ispezionate". Così non si può escludere che vi sia qualcuno ancora “intrappolato nella pancia della nave”. 

Ascolta le parole del portavoce della Guardia Costiera



I soccorsi non segnalati -
E' possibile che il numero effettivo dei dispersi sia minore rispetto a quello ufficiale. Un uomo racconta di aver salvato nella notte alcuni passeggeri della nave e di averli trasportati in albergo. Ma la loro presenza non era stata segnalata.



"Urto contro uno scoglio per rotta sbagliata"
- Proprio la Capitaneria di Porto di Livorno ha avviato un'inchiesta amministrativa, sia sulle cause del naufragio della nave Costa Concordia, sia sul soccorso ai passeggeri da parte dell'equipaggio. Secondo una fonte vicina all'inchiesta tecnica la Costa Concordia stava seguendo una " rotta sbagliata, non doveva trovarsi nel punto dove ha impattato lo scoglio". Il comandante però si difende sostenendo che la nave viaggiava su una rotta turistica consentita.

Si indaga per disastro e omicidio colposo
- Anche la procura di Grosseto ha aperto un'inchiesta per naufragio, disastro e omicidio colposo. Ad ora non ci sono ancora indagati, "dobbiamo verificare chi era al comando della nave, dove si trovava il comandante e capire le cause", spiega il procuratore di Grosseto Francesco Verusio. Una terza inchiesta è stata aperta dal Ministero  delle Infrastrutture e dei Trasporti, in stretto raccordo con il comando generale della Capitaneria di Porto.

Operazioni di soccorso e di evacuazione
- Una massiccia operazione di evacuazione dei crocieristi naufragati vicino all'isola del Giglio è stata messa in atto a Porto Santo Stefano (Grosseto), mentre si cercano in mare i dispersi, pare alcune decine.  Il porto di Santo Stefano è stato completamente isolato per favorire il flusso di decine di ambulanze che ricevono dai traghetti i turisti evacuati dal Giglio (12 miglia nautiche da Porto Santo Stefano, tre quarti d'ora di nave). Sono state aperte le scuole del paese e le mense per dare ristoro ai naufraghi. I traghetti ripartono con personale dell'esercito e volontari che vanno al Giglio a potenziare ancora i soccorsi.

Due feriti in gravi in condizioni - La Asl di Grosseto fa sapere che sono stati visitati circa 4.000 passeggeri. Molti avevano lievi traumi ortopedici e principi di assideramento. C'era anche una donna incita all'ottavo mese che è stata soccorsa. Quaranta i ricoverati, due dei quali in gravi condizioni.

Polemica sui soccorsi - A poche ore dalla tragedia non mancano però le polemiche. "Eravamo nel caos più totale, nessuno anche tra l'equipaggio sapeva darci indicazioni precise", si lamenta un passeggero. Mara Parmegiani Alfonsi, giornalista a bordo della Costa Concordia, accusa il personale, a suo avviso "non addestrato". "Ci hanno imbarcato sulle scialuppe di salvataggio - ha spiegato a SkyTG24 - ma il personale non era assolutamente adatto a svolgere i compiti che gli erano stati assegnati. Sulla scialuppa dove ero imbarcata io hanno cambiato anche il conducente. Dei giubbotti salvagente non funzionavano neanche le luci". Altri passeggeri, intervistati da SkyTG24, hanno raccontato quegli istanti frenetici: "Panico, gente che gridava, bambini che piangevano". ( guarda il video con le testimonianze ).

Molti stranieri a bordo - Tanti stranieri a bordo della nave della Costa Crociere. Francesi, giapponesi, spagnoli, ma anche indiani, statunitensi e ovviamente tantissimi italiani sbarcati a scaglioni dalla notte scorsa a Porto Santo Stefano ( LE FOTO ), infreddoliti e impauriti dopo l'incidente della Concordia, andata ad incagliarsi nei fondali del Giglio.

Numero verde Costa Crociere - E’ attivo il numero 848.50.50.50 per ricevere informazioni e assistenza da Costa Crociere . La compagnia fa sapere in una nota che "collaborerà con la massima disponibilità con le autorità competenti per verificare le cause" dell'incidente alla nave Concordia.  "Le procedure di emergenza per evacuare la nave - aggiunge Costa - sono scattate immediatamente", ma "l'inclinazione che ha assunto progressivamente la nave ha reso le operazioni estremamente difficoltose".  Su Facebook Costa Crociere informa inoltre che stanno riscontrando problemi tecnici sul sito costacrociere.it a causa degli enormi volumi di traffico. "Stiamo intervenendo sul problema", spiega la società che per tutti gli aggiornamenti sulla Costa Concordia all'isola del Giglio rinvia, oltre che Facebook, a Twitter (@costacrociere ).

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