Stasi assolto in appello. La mamma di Chiara: non mi arrendo

Cronaca

Confermato il verdetto di primo grado per il giovane imputato per l'omicidio della ex fidanzata. L'accusa aveva chiesto 30 anni. Quattro anni dopo il delitto di Garlasco resta senza un colpevole. VIDEO E FOTO DELLA SENTENZA

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Alberto Stasi , unico imputato per l'omicidio di Chiara Poggi , è stato assolto dalla Corte d'Assise d'Appello di Milano, che ha confermato la sentenza di primo grado. Il verdetto è arrivato dopo 5 ore di Camera di Consiglio. Il sostituto procuratore generale aveva chiesto una condanna a 30 anni per omicidio aggravato dalla crudeltà. I giudici potevano emettere la sentenza o decidere di riaprire il dibattimento , come avevano chiesto accusa e parte civile ( leggi l'intervista ).
Alla lettura della sentenza Alberto Stasi ha abbracciato i suoi avvocati ( LE FOTO ). Poi lasciato l'aula del tribunale milanese senza rilasciare alcuna dichiarazione. "Alberto piangeva come me" ha detto il professor Angelo Giarda, uno dei legali di Stasi.
Chiara fu uccisa il 13 agosto 2007, quando aveva 26 anni, nella casa di famiglia a Garlasco in un delitto che suscitò un grande interesse mediatico. Stasi si è sempre proclamato innocente, sostenendo di essere rimasto davanti al computer nelle ore della mattina in cui, secondo la ricostruzione dei fatti, è stata uccisa la ragazza.

Gli avvocati di Stasi: "Tutti gli elementi portavano all'assoluzione" - Il professor Angelo Giarda, che ha guidato il collegio difensivo, ha sottolineato che Alberto Stasi "è stato assolto in base alle considerazioni del gup di Vigevano Stefano Vitelli che parlava anche di mancanza di prove". Per Giarda "tutti gli elementi portavano a escludere la colpevolezza di Stasi" nel processo di appello per il delitto di Garlasco. Secondo l'avvocato, non c'è stato un elemento in particolare decisivo per l'assoluzione, ma "tutto il processo è stato decisivo, comprese le perizie che sono state utili per ricostruire i fatti". E ha continuato: "L'accusa è stata costruita sulla premessa del se non è stato lui, chi?. Un presupposto sbagliato perché vuol dire partire da una presunzione di colpevolezza e non di innocenza". Poi, Giarda si è soffermato sullo stato d'animo del suo assistito: "Stasi ha vissuto malamente questi quattro anni come chi viene chiamato 'assassino' prima che venga provato che lo sia".

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La mamma di Chiara: "Non mi arrenderò" - Rita Poggi, la madre di Chiara, ha detto ai cronisti che continuerà a lottare per conoscere la verità sull'omicidio della figlia. E ha aggiunto: "Ho ancora fiducia nella giustizia".  I legali della famiglia Poggi valuteranno dopo la lettura delle motivazioni della sentenza, che saranno depositate tra novanta giorni, se ricorrere o meno in Cassazione. La signora Rita ha detto di non avere guardato Stasi alla lettura della sentenza aggiungendo che in quel momento "non ho guardato nessuno, non ho visto nessuno".

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Il cugino di Chiara - Anche il cugino di Chiara Poggi Paolo Reale assicura ai microfoni di SkyTG24 che la famiglia della vittima non si arrenderà. "Speravamo di ascoltare questa sentenza dopo i risultati delle nuove perizie che avevamo chiesto".

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