Bacio tra il Papa e l’Imam, ritirata la foto shock

Cronaca

Era uno dei sei fotomontaggi della nuova campagna pubblicitaria di Benetton dal titolo “UnHate”. Ancor prima di finire su media e manifesti ha suscitato polemiche. Il Vaticano: “Uso inaccettabile dell’immagine del pontefice”. IL VIDEO

Papa Benedetto XVI bacia sulla bocca l'Imam del Cairo. Era questa una delle sei immagini (guardale nel video in alto) della nuova campagna shock di Benetton dal titolo “UnHate” (non odio). Ma è stata subito ritirata dal gruppo, ancor prima della sua diffusione sui media e sui manifesti delle città di tutto il mondo, dopo la reazione indignata del Vaticano, che si è detto offeso da "un uso del tutto inaccettabile dell'immagine del Papa". La pubblicità aveva fatto una breve apparizione, nella mattina di mercoledì 16 novembre, grazie a un “live action” sui muri di Roma, Milano, Tel Aviv, New York e Parigi.

"Il senso di questa campagna è esclusivamente combattere la cultura dell'odio in ogni sua forma – dichiara all'Ansa un portavoce di Benetton –. Siamo perciò dispiaciuti che l'utilizzo dell'immagine del Papa e dell'imam abbia urtato la sensibilità dei fedeli. A conferma del nostro sentimento abbiamo deciso con effetto immediato di ritirare quest'immagine da ogni pubblicazione".

"L'obiettivo della campagna è contrastare la cultura dell'odio, promuovendo la vicinanza tra popoli, fedi, culture e la pacifica comprensione delle ragioni altrui", spiega anche Alessandro Benetton, vice presidente esecutivo di Benetton Group, durante la presentazione della campagna in anteprima mondiale a Parigi, dove nel 1969 venne aperto il primo negozio Benetton estero. Secondo lui stiamo vivendo "una stagione triste" tra la crisi finanziaria e le rivoluzioni nel mondo arabo. “Ovunque ci voltiamo – prosegue – vediamo il brutto". Bisogna quindi incanalare le energie verso le cose positive e per fare questo c'é bisogno di “unhate”, "una parola inventata, che non esiste, che vuole dire non odio ma che non significa amore".

Tra gli altri fotomontaggi di baci presenti nella pubblicità ci sono quello tra la cancelliera Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy, tra il presidente americano Barack Obama e il suo omologo cinese Hu Jintao o venezuelano Hugo Chavez, tra il presidente palestinese Mahmoud Abbas e il premier Benyamin Netanyahu, tra il leader supremo della Corea del nord Kim Jong-il e quello della Corea del sud Lee Myung-bak. È stata ritirata anche l'immagine dell'ex premier Silvio Berlusconi che bacia la Merkel, “in quanto – dice Alessandro Benetton – l'obiettivo non è provocare ma usare persone che siano un simbolo attraverso il loro ruolo. Una persona che non è più alla presidenza del consiglio non è più la stessa figura per lanciare questo messaggio". E aggiunge: “Il fatto che si parli di leader politici o religiosi é solo una semplificazione per far passare un messaggio".

La campagna si è ispirata alla famosa foto del bacio tra Leonid Breznev, ex presidente dell'Unione Sovietica, e Erich Honecker, ex presidente della Germania orientale. "Più che essere scioccante, questa è una campagna che vuole fare riflettere – osserva il vice presidente del gruppo –. Io penso che la malizia sia soprattutto negli occhi di chi guarda. Mi sembra che lo spirito genuino della campagna sia abbastanza evidente". Ma le reazioni del vaticano e di alcune associazioni cattoliche non si sono fatte attendere. Per il portavoce vaticano, padre Lombardi, si tratta di "un uso del tutto inaccettabile dell'immagine del Santo Padre, manipolata e strumentalizzata nel quadro di una campagna pubblicitaria con finalità commerciale". Mentre Luca Borgomeo, presidente dell'associazione di telespettatori cattolici Aiart, denuncia "un'offesa al cattolicesimo". "La religione non può essere offesa in questo modo", afferma anche Antonio Satta, segretario dell'Unione Popolare Cristiana. Da qui la decisione del gruppo Benetton di ritirare definitivamente l'immagine dalla campagna. E anche l'imam marocchino Abdul Abderraim ha deciso di presentare, tramite il suo legale Lucia Esposito, una denuncia alla Procura della Repubblica di Roma per diffamazione ed offesa al sentimento religioso.

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