Consulta: sì al referendum sul legittimo impedimento

Cronaca
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La Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile il quesito promosso dall'Idv sull'abolizione della legge che congela i processi del premier. Via libera anche alla consultazione su nucleare e privatizzazione dell'acqua. I possibili scenari

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La Consulta ha dichiarato ammissibili quattro referendum e ne ha bocciati due.
Il via libera è arrivato al quesito abrogativo della legge sul legittimo impedimento, al
referendum che vuole bloccare il ritorno del nucleare in Italia e a due referendum contro la
privatizzazione dell'acqua. Inammissibili altri due referendum sulla gestione delle risorse idriche.

Scudo salva-premier - la consultazione sul legittimo impedimento, la legge che permette al premier Silvio Berlusconi di congelare i suoi processi fino al prossimo ottobre, si dovrebbe tenere, come gli altri, in una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno.
In realtà tutto dipende dal giudizio che giovedì 13 gennaio i giudici della Corte daranno sulla costituzionalità della legge, in una attesa sentenza sui ricorsi presentati dal tribunale di Milano, davanti al quale Berlusconi è imputato in tre processi.
Il referendum, presentato dal leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro, sarà inutile se la Consulta si pronuncerà per l'incostituzionalità del legittimo impedimento, perché in questo caso la legge viene cancellata dall'ordinamento. Si terrà, invece, se i giudici decideranno per la costituzionalità.
Esiste anche una terza ipotesi, quella in cui la Consulta faccia cadere solo una parte della legge. In questo caso sarebbe l'ufficio centrale della Corte di Cassazione a decidere se il referendum si terrà o meno.
In ogni caso, il presidente del Consiglio Berlusconi nel corso del vertice bilaterale a Berlino con la cancelliera Angela Merkel ha dichiarato di essere "indifferente" alla decisione della Consulta. "Io sono totalmente indifferente ad un fermo o meno dei processi perché si tratta di processi ridicoli, basati - come ho giurato sui miei figli - su fatti inesistenti".

Quesito sulle centrali nucleari e sull'acqua - La Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile anche il referendum, promosso sempre da Antonio Di Pietro, contro la costruzione di nuove centrali nucleari in Italia e a due quesiti su quattro sull'acqua ai privati.
I due quesiti ammessi, presentati dai comitati promotori della campagna "L'acqua non si
vende", chiedono di abolire la possibilità di dare la gestione dei servizi idrici ai privati.

Referendum bocciato -
Non ammesso è stato il referendum sull'acqua presentato dall'Idv che chiedeva l'abrogazione parziale delle norme che limitano la gestione pubblica del servizio idrico e il terzo del comitato per l'acqua pubblica su forme e procedure di affidamento delle risorse idriche.

A fissare la data dei quesiti sarà un decreto del presidente della Repubblica su
deliberazione del Consiglio dei ministri. Nel caso di scioglimento anticipato delle Camere o di una di esse, i referendum già indetti vengono sospesi.
Il referendum è valido se a votare va la metà più uno degli elettori.

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