Donna uccisa a Napoli, arrestati i due presunti killer

Cronaca
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Fermati due giovani ritenuti i due esecutori materiali dell'omicidio di Teresa Buonocore. La polizia ha rinvenuto un vero e proprio arsenale in casa dei parenti del pedofilo che la vittima aveva denunciato per una violenza sulla figlia

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Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Napoli hanno arrestato i presunti esecutori materiali dell'omicidio di Teresa Buonocore. Si tratta di Alberto Amendola, 26enne, e Giuseppe Avolio, 21enne, destinatari di un provvedimento di fermo con l'accusa di omicidio, detenzione e porto illegale di arma da fuoco relativo munizionamento e spari in luogo pubblico.

Trovato un arsenale - Nel corso delle indagini, coordinate dalla Procura, a Portici in un'area di rimessaggio di auto in via Madonnelle, la polizia ha rinvenuto un vero e proprio arsenale di pertinenza della famiglia di Enrico Perillo, l'uomo condannato per aver stuprato la figlia della Buonocore ed un'altra bambina. Sono stati sequestrati 5 pistole di vario calibro, 2 pistole mitragliatrici, 2.632 cartucce di vario calibro, di cui numerose a palla blindata, perforanti ed a pallettoni, 2 giubbotti antiproiettili, 18 caricatori, 6 valigette per armi, 3 fondine e materiale relativo alla custodia delle armi.

Un omicidio meditato da tempo - L'omicidio di Teresa Buonocore è stato "il risultato di una prolungata e complessa pianificazione, preceduta anche da sopralluoghi e pedinamenti della vittima". Lo sottolineano il procuratore della Repubblica, Giovandomenico Lepore e l'aggiunto Giovanni Melillo, in merito al fermo dei due indiziati dell'assassinio. Al termine degli interrogatori, i due fermati, Giuseppe Avolio e Alberto Amendola "quantomeno in forma parziale hanno riconosciuto la propria responsabilità per l'omicidio".

I due presunti killer erano amici - Alberto Amendola e Giuseppe Avolio erano complici nell'assassinio e amici anche su Facebook. Amendola, infatti, ha un profilo sul popolare social network. Tanti i contatti, tra cui proprio quello con Avolio. L'uomo è un tatuatore e nella sua bottega di Portici (Napoli), nel 2008, la polizia trovò una pistola e numerose munizioni. Per questa vicenda ha patteggiato la pena di un anno e sei mesi di carcere.

Due indagati a piede libero - Oltre ad Alberto Amendola e Giuseppe Avolio ci sono altri due indagati, a piede libero, per l'omicidio di Teresa Buonocore. Si tratta, come era già emerso ieri, di Patrizia Nicolino, medico radiologo e Lorenzo Perillo. Sono rispettivamente la moglie ed il fratello di Enrico Perillo, l'uomo condannato per aver stuprato la figlia della Buonocore ed un'altra bambina. Non sono emersi al momento elementi diretti a carico di Enrico Perillo, attualmente detenuto. Dall'indagine è emerso che Amendola conosceva bene Enrico Perillo perché entrambi appassionati di armi e sono stati condannati in passato per questo reato.
La decisione di non procedere al fermo anche di Lorenzo Perillo e Patrizia Nicolino è stata presa perché le dichiarazioni di Avolio e Amendola sono divergenti. In particolare, quest'ultimo avrebbe ammesso di avere ricevuto l'ordine di uccidere dalla moglie e dal fratello di Perillo, mentre Avolio lo smentisce, pur confermando il movente della vendetta nei confronti di Teresa per averlo appreso dall'amico arrestato oggi con lui.

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