Scuola, la prima campanella suona tra le polemiche

Cronaca
In nove regioni riaprono le scuole
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Migliaia di studenti sono tornati in classe per l’inizio dell’anno scolastico, ma le proteste non si placano. Il ministro Gelmini assicura: “È una riforma storica”. Intanto l’istituto di Adro, con i simboli leghisti, continua a far discutere. VIDEO E FOTO

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È scattata all’insegna delle polemiche (annunciate) la prima campanella nelle scuole italiane. Dopo l’avvio anticipato in Trentino, la maggior parte degli otto milioni di studenti italiani è tornata in classe. La giornata, con l'avvio della riforma che riguarderà circa 600 mila studenti delle superiori, è stata definita "storica" dalla ministra Gelmini. Ma il nuovo anno scolastico è partito tra le polemiche: dopo che domenica migliaia di precari del Sud hanno bloccato gli imbarcaderi sullo stretto di Messina, gli studenti hanno continuato a protestare anche lunedì. E nuove contestazioni sono previste nei prossimi giorni.

Proteste - L'Unione degli studenti ha assicurato che si mobiliterà con volantinaggi e e sit in per tutta la settimana davanti alle scuole italiane. "Non daremo tregua a questo governo - dichiara Monica Usai dell'Unione - saremo in prima linea contro i tagli agli organici e al piano di offerta formativa, per opporci all'idea della Gelmini di una scuola svuotata di senso, fabbrica di precarietà e individualismo. Chiediamo più investimenti e forme di protezione sociale nello studio e nel lavoro, a partire da una legge quadro nazionale sul diritto allo studio che in Italia ancora manca."

Nella giornata di lunedì invece il clou della protesta si è svolto davanti al Miur, con due distinti sit-in: dell'Unicobas (presenti alcuni rappresentanti dell'Idv con il leader Antonio Di Pietro) e dei Cobas con circa 500 manifestanti e delegati di sindacati, associazioni di precari e studenti, movimenti politici del centro-sinistra, anche extraparlamentare, dei genitori e singoli lavoratori contrari a tagli e riforme. Il portavoce dei Cobas, Piero Bernocchi, ha invitato "tutti i docenti ed il personale Ata ad organizzare il blocco dei progetti e delle attività aggiuntive, delle cattedre oltre l'orario contrattuale, dell'accettazione in aula di alunni di altre classi, delle attività di coordinamento, dei viaggi di istruzione e delle visite guidate".

La risposta del ministro Gelmini
- "Con l'avvio di questo anno scolastico entra finalmente in vigore la riforma delle scuole superiori grazie alla quale moltissimi studenti potranno usufruire dei nuovi licei, della nuova istruzione tecnica all'insegna di più inglese, più istruzione in lingua straniera, più attenzione anche alla matematica per fare in modo che il diploma non sia solo un pezzo di carta ma un titolo spendibile sul mercato del lavoro". Nel giorno dell'apertura dell'anno scolastico in dieci regioni italiane, il ministro della Pubblica istruzione Mariastella Gelmini, ha ricordato l'obiettivo principale della riforma della scuole superiori. A margine della cerimonia per l'apertura dell'anno scolastico per i bambini e ragazzi ricoverati al Policlinico Gemelli, il ministro ha posto l'accento sull'accordo, siglato insieme al ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, e intitolato "Italia 2020". Il documento, ha spiegato Gelmini, "contiene la strategia per abbattere la disoccupazione giovanile e favorire una maggiore collaborazione tra il sistema della formazione e quello produttivo. Vogliamo mettere i ragazzi nelle condizioni di fare scelte consapevoli e di trovare nella scuola un elemento fondamentale per avere - ha concluso - uno sbocco lavorativo".

La polemica ad Adro - Non si placano inoltre le polemiche in Lombardia per la scuola elementare di Adro intitolata all'ideologo della Lega Nord Gianfranco Miglio e ricoperta da simboli leghisti. Il sindaco Oscar Lancini si difende e parla di "una scelta legata al territorio". Adro è già stata al centro delle polemiche lo scorso anno, quando il sindaco decise di escludere dalla mensa scolastica i bambini delle famiglie non in regola con la retta. Da allora la mensa è passata sotto il diretto controllo del comune e ora fa discutere la scelta di imporre la carne di maiale nei menù.

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