Mefedrone, così una droga si spaccia per fertilizzante

Cronaca
Mephedrone. Credits: BA@ Erowid
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Ha conquistato la piazza virtuale del contrabbando in Rete nascondendosi dietro la dicitura “cibo per piante”. In realtà è un’anfetamina usata in alternativa all’ecstasy e all’Mdma, conosciuta su Internet anche col nome di M-Cat, Bubbles, Drone, Miao Miao

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di Pamela Foti

Si nascondono dietro la definizione di incensi, profumatori d’ambiente, concimi e fertilizzanti oppure prodotti per l’uso chimico. Ma in realtà sono derivati sintetici della cannabis, come gli Spice e n-Joy JWH-018 e JWH-073, oppure sostanze di natura anfetaminica come il Mefedrone (o Mephedrone). Li chiamano research chemicals o designer drugs, ma molto più semplicemente sono droghe progettate in laboratorio, costruite con l’obiettivo di creare combinazioni di molecole formalmente nuove ma strutturalmente e farmacologicamente assimilabili a sostanze psicoattive illegali e pericolose per la salute.

Il Mefedrone, ad esempio, nome chimico 4 Methylmethcathinone, è correlato a diversi casi di intossicazione acuta per i quali è stato necessario il ricovero presso strutture ospedaliere; nel Regno Unito è stato certificato il coinvolgimento della sostanza nel decesso di almeno 20 giovani. Come nel caso della 18enne Sibylle, figlia del giocatore del Manchester City Antoine Sibierski, trovata senza vita nel suo appartamento nel mese di febbraio; il Mefedrone pare abbia alterato il suo stato mentale.

Conosciuto anche con l’innocente nome di Meow Meow, letteralmente Miao Miao, oppure M-Cat, Bubbles, Drone, (qui la scheda tecnica), e venduto come plant food, cibo per le piante, è una molecola di sintesi appartenente al gruppo dei derivati sintetici del catinone, principale sostanza attiva delle foglie della pianta africana denominata Catha edulis (khat), utilizzata per le sue proprietà stimolanti.
Un eccitante simile all’ecstasy, un’alternativa alla cocaina e all’MDMA, commercializzata per un impiego non umano al solo scopo di eludere i controlli delle autorità.

Il Mefedrone non è altro che una droga, ovvero, come definisce l’Organizzazione Mondiale della Sanità, “una sostanza psicoattiva che agisce sul sistema nervoso centrale, provocando alterate percezioni della realtà”.
E, chiarisce Assofertilizzanti in una nota, non ha niente a che vedere con i fertilizzanti.

E’ uno stimolante con effetto empatogeno usato in ambiente ricreazionale. Il quadro sintomatologico è caratterizzato da euforia, eccitazione, logorrea, resistenza alla fatica, insonnia, inappetenza. E’ disponibile in pasticche, oppure in cristalli o polvere bianca che può essere ingerita, sniffata, iniettata o assunta per via rettale. Può essere sciolto nell’alcool o in qualsiasi altra bibita.
Il suo nome rientra nell’elenco delle sostanze tabellate come illegali, ma ancora oggi decine e decine di messaggi ne commercializzano la vendita.

Nel Regno Unito è stato ufficialmente vietato il 16 aprile 2010, dopo la “conferma dell’esito letale in seguito all’utilizzo del mefedrone associato ad alcool e cannabis. E’ questa, infatti, la combinazione più comune” spiega Claudia Rimondo del Dipartimento delle Dipendenze dell'Ulss 20 di Verona, centro operativo del Sistema di Allerta precoce del Dipartimento Politiche Antidroga (Dpa) della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
E dal 16 giugno 2010 è illegale anche in Italia; insieme ai cannabinoidi sintetici JWH-018, JWH-073 è stato infatti inserito nella Tabella I delle sostanze stupefacenti e psicotrope (D.P.R. 309/90).

Nel nostro Paese, “e stato protagonista di alcuni sequestri avvenuti nel Nord del Paese - dichiara il direttore del Dpa Giovanni Serpelloni – La prima segnalazione del ricovero in ospedale di una persona con sintomi di intossicazione acuta dopo aver ingerito ad una festa, oltre ad alcool, del GHB e del mefedrone è pervenuta al Dipartimento alla fine del mese di marzo”.

Gli effetti clinici correlati all’assunzione del mefedrone sono ansia, agitazione, scarsa capacità di concentrazione e diminuzione della memoria a breve termine. A questi si aggiungono tachicardia, ipertensione, iperidrosi, midriasi, trisma, bruxismo, cefalea e, quando sniffato, irritazione della mucosa nasale.
Un altro comune effetto collaterale di questa droga sintetica è la vasocostrizione, associata ad agitazione psicomotoria proprio in seguito alla restrizione dei vasi. Il risultato sono dita fredde e di colore bluastro.

Gli effetti possono durare fino alle 6 ore; in alcuni casi non si riesce a dormire per tutta la notte, in altri è stato possibile tornare alla normalità solo dopo mezza giornata. Il picco dura un paio d’ore ed è più istantaneo delle altre sostanze. La ricerca del piacere immediato così come la facile reperibilità su Internet potrebbero infatti spiegare perché il mefedrone sia diventato in breve tempo la quarta droga più usata nel Regno Unito.
“I ragazzi ne fanno uso soprattutto in associazione all’alcool. E il rilascio di catecolamine, come fa il mefedrone, associato all’assunzione di metanolo, rappresenta una vera bomba per l’organismo - spiega Claudia Rimondo - Inoltre, l’assunzione di una dose eccessiva può provocare forti danni a livello celebrale e quindi gravi conseguenze per il sistema nervoso”. Il mefedrone è una delle droghe dello sballo e, aggiunge, “su una scala da 1 a 10, il suo grado di tossicità è pari a 10”.

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