Gildo Claps: "Solo una messinscena il ritrovamento d'Elisa"

Cronaca
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Ai microfoni di SKY TG24 il fratello della ragazza scomparsa, il cui corpo è stato rinvenuto 17 anni dopo nella basilica potentina della Trinità, s'è detto soddisfatto dell'arresto di Restivo. Ma torna a chiedere spiegazioni al Vescovo locale

Elisa Claps, LE FOTO: 1 - 2

La notizia della richiesta d'arresto di Danilo Restivo, avanzata il 27 maggio dalla procura di Salerno per l'omicidio d'Elisa Claps, in una con quella d'estradizione temporanea dalla Gran Bretagna è stata accolta con viva soddisfazione dai familiari della giovane che, scomparsa il 12 settembre 1993, è stata ritrovata cadavere, il 17 marzo scorso, nel sottotetto della basilica della Santissima Trinità in Potenza.

Ai microfoni di SKY TG24 Gildo Claps, fratello d'Elisa, s'è fatto portavoce dei sentimenti unanimi della famiglia che, fin da quel 12 settembre di 17 anni fa, "ha indicato in maniera decisa Restivo come responsabile della scomparsa e oggi, purtroppo, dell’omicidio di Elisa". Ma Gildo ha contemporaneamente aggiunto che "inizia adesso una nuova battaglia. Bisogna capire che cosa è successo in questi 17 anni; chi ha occultato in maniera evidente e chi ha coperto. Bisogna dunque capire quali sono state le complicità". Il fratello d'Elisa ha soprattutto insistito sulla necessità d'appurare "le circostanze del rinvenimento, che purtroppo ancora oggi non sono chiare". Per Gildo, infatti, l'unica cosa chiara risulta essere solo che "il rinvenimento del 17 marzo è stata una messinscena". Al riguardo l'uomo è tornato a rivolgere "un invito al Vescovo a dire quello che sa".

La ricostruzione dei fatti, offerta dal Vescovo Agostino Superbo, continua infatti a non convincere la famiglia Claps, tanto più che sembra indubitabile la scoperta del cadavere d'Elisa da parte del viceparroco brasiliano don Wagno nel gennaio 2010. Di tali sentimenti s'era fatta già portavoce Giuliana Scarpetta, legale dei Claps, in una lettera indirizzata a Benedetto XVI: "Non è credibile il Vescovo, che sostiene di aver capito che don Wagno aveva rinvenuto nella chiesa un ucraino, nel mentre egli aveva riferito di un cranio. Non è credibile don Wagno, quando sostiene che successivamente aveva poi dimenticato di aver visto un cadavere nel sottotetto. Le stesse giustificazioni hanno dell'incredibile, non sono plausibili".


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