Napoli assediata dalle proteste di disoccupati e portuali

Cronaca
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Alcuni copertoni bruciati hanno fermato la circolazione sulla tangenziale, poco dopo blocchi stradali effettuati dai portuali e disoccupati hanno paralizzato il centro cittadino. Cronaca di una giornata di “ordinaria” protesta nel capoluogo campano


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La protesta dei lavoratori portuali ha generato paralisi fino alla zona periferica di San Giovanni a Peduccio bloccando anche il traffico autostradale sulla Roma-Napoli. Tir e mezzi pesanti incolonnati e clacson di auto impazziti.
Gli operatori portuali contestano la decisione del presidente Luciano Dassatti che, secondo quanto riferito dai manifestanti, starebbe riducendo sempre di più gli spazi per la cantieristica per privilegiare le attività legate al trasporto container e alle crociere. Si protesta contro il nuovo regolamento dell'ente portuale per l'accesso ai bacini di carenaggio della Cantieri del Mediterraneo. Un regolamento dello scorso 27 aprile che, secondo i lavoratori, favorirebbe gli armatori stranieri riducendo lo spazio per le aziende locali.
Intanto anche alcuni gruppi di disoccupati hanno effettuato diversi raid in alcune zone della città, creando disagi alla circolazione, per poi chiedere ed ottenere un incontro con  il vescovo Giovanni Rinaldi.

I manifestanti, che protestano contro la mancata erogazione di fondi statali per il proseguo dei corsi regionali di formazione professionale, chiedono un sostegno a reddito fino a quando non saranno messi in campo nuovi progetti per il loro futuro occupazionale. I disoccupati, secondo quanto si è appreso, hanno appiccato il fuoco a pneumatici nei pressi degli svincoli di ingresso ed uscita dell'asse mediano e sulle strade che conducono nei comuni limitrofi. I manifestanti sono poi stati ricevuti dal vescovo, monsignor Giovanni Rinaldi, al quale hanno chiesto un intervento presso la prefettura di Napoli.  "Non crediamo che la nuova giunta regionale possa subito mettere in cantiere nuovi progetti - hanno detto i disoccupati - nel frattempo chiediamo, quindi, un sostegno al reddito che possa consentirci di andare avanti".  

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