L’Aquila, un anno dopo il terremoto tra lutto e ricordo

Cronaca
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Un'intera notte dedicata alla memoria della tragedia. Alle 3:32, ora della scossa, la lettura dei nomi di tutte le 308 vittime. Contestazioni al Consiglio comunale. Berlusconi: "Lavoro record". Napolitano: "Italia ha saputo unirsi". FOTO E VIDEO

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A un anno dal terremoto, la città de L'Aquila si stringe attorno ai propri cari per ricordare tutti coloro che hanno perso la vita nella notte tra il 5 e il 6 aprile 2009. Nel capoluogo abruzzese i cittadini sono scesi in strada con fiaccolate che sono partite da quattro quartieri della città per convergere in piazza Duomo. Qui, alle 3:32, ora della disastrosa scossa, la lettura dei nomi di tutte le vittime. Poi la messa nella basilica di Collemaggio.

Napolitano: Italia ha saputo unirsi. "Un anno fa la terra d'Abruzzo è stata colpita dal devastante terremoto che si è abbattuto su L'Aquila e sulle zone circostanti.
Una tragedia che ha provocato pesanti, inconsolabili lutti e gravi sofferenze - queste ultime non ancora pienamente superate - alla popolazione, e che ha nello stesso tempo procurato danni ingenti al tessuto urbano e al prezioso patrimonio culturale e artistico di un territorio di antica civiltà. Di fronte a quei drammatici eventi, l'Italia ha saputo unirsi con esemplare slancio e generosità". Lo ricorda il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio agli abruzzesi in occasione del primo anniversario del terremoto. "Nel ricordo delle vittime, rinnovo ai familiari sentimenti di commosso cordoglio e di vicinanza, anche a nome dell'intera Nazione, ed auspico che l'impegno di partecipe solidarietà manifestatosi in occasione del terremoto possa ancora sorreggere lo sforzo di ricostruzione del centro storico de L'Aquila e possa più in generale costituire un esempio per affrontare, con lo stesso spirito di forte coesione istituzionale e sociale, le sfide che il Paese è chiamato ad affrontare nell'attuale difficile fase economica interna e internazionale".

Berlusconi: fatto lavoro record. "Qualcuno - afferma Silvio Berlusconi - ha provato a minimizzare o peggio a infangare il lavoro svolto dal governo e dai soccorritori. Ma la realtà dei fatti è incancellabile. Noi abbiamo gestito con assoluta efficienza la fase dell'emergenza e abbiamo impostato la ricostruzione nel migliore dei modi". E il premier elenca: "70mila persone intervenute a vario titolo nelle attività di sostegno alle popolazioni colpite, con 5.957 tende, con 107 le cucine da campo, con 47 posti medici avanzati e un ospedale da campo a supporto del locale nosocomio parzialmente inagibile oltre ai quasi 200 nuovi edifici antisismici costruiti in tempi record". Poi aggiunge: "alla riapertura dell'anno scolastico tutti i 17.567 studenti della zona colpita dal sisma hanno regolarmente ripreso l'attività. Alla fine di novembre tutte le tendopoli sono state chiuse e questo è avvenuto perché tutti gli aquilani hanno avuto un tetto sicuro sotto cui dormire".

Contestazioni al Consiglio comunale. Il tendone in cui doveva tenersi il Consiglio comunale era troppo piccolo per tutte le persone che avrebbero voluto partecipare. L'ipotesi di far uscire parte dei presenti ha suscitato proteste. Qualcuno ha urlato: "Siete degli incapaci. Non riuscite a far iniziare un consiglio comunale, figurarsi la ricostruzione. Dimettetevi". Qualcuno ha prova a placare gli animi ricordando che è l'anniversario del terremoto. Molti i cartelli polemici: "Mai più senza di noi", "Rivogliamo la nostra città".

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