Berlusconi colpito al volto dopo il comizio a Milano

Cronaca
Silvio Berlusconi
AGGRESSIONE SILVIO BERLUSCONI

L'aggressore, Massimo Tartaglia, un 42enne con problemi psichici, è stato subito bloccato. Il premier è all'ospedale San Raffaele con 20 giorni di prognosi. Preoccupazione tra i politici per il clima di odio. LE IMMAGINI, LE REAZIONI, GLI APPROFONDIMENTI

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Silvio Berlusconi è stato colpito al volto subito dopo il comizio tenuto in centro a Milano. Secondo i testimoni il premier si è accasciato per terra ed è stato immediatamente caricato in auto. Il responsabile del gesto si chiama Massimo Tartaglia e ha 42 anni. Gli avrebbe tirato in faccia un souvenir in pietra che rappresentava il Duomo.

Subito dopo l'aggressione vicino al palco di piazza Duomo Berlusconi, dolorante e con il labbro sanguinante, è stato fatto sdraiare in macchina dalla scorta ma, dopo un iniziale cedimento è comunque voluto uscire dall'auto per salutare i suoi sostenitori.
Il premier è stato poi velocemente accompagnato all'ospedale San Raffaele con la sua auto per essere medicato. Gli è stata subito fatta una tac per verificare che non ci fossero ulteriori complicazioni dopo la perdita copiosa di sangue: il primo referto parla di lesione lacero-contusa alla bocca ed esterna e due denti lesi, di cui uno superiore fratturato, e infrazione al setto nasale.

"Il presidente è apparso ai  medici che lo hanno in cura scosso e abbattuto ma sta reagendo  con la sua solita tempra". Lo fa sapere dell'ospedale San  Raffaele, Paolo Klun, il direttore della comunicazione della  Fondazione San Raffaele-Monte Tabor.

"Il professor Alberto Zangrillo - continuano dall'ospedale - ha  ritenuto opportuno effettuare una tac al presidente che ha  evidenziato una infrazione dell'elemento osseo del setto nasale  (piccola frattura al naso, ndr). Questo ha portato i sanitari  del San Raffaele a trattenere cautelativamente il presidente per  la notte. La prognosi è di 20 giorni".

Nonostante lui abbia chiesto più volte di lasciare l'ospedale, i medici hanno insistentemente suggerito al premier di fermarsi per 24 ore di osservazione. E' qui che in serata l'hanno raggiunto i figli Piersilvio, Marina ed Eleonora ed è qui che le persone a lui più vicine si sono affrettatate ad andarlo a trovare: da Adriano Galliani a Emilio Fede, dal ministro dell'Interno Roberto Maroni a Bonaiuti, a Michela Vittoria Brambilla.

In tarda serata, dopo che Berlusconi era stato sottoposto agli esami clinici, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha telefonata al premier esprimendogli la sua solidarietà e la preoccupazione per la spirale di violenza che si sta affacciando nel Paese.


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