Ue, nuova mossa contro la plastica: più fontane, meno bottiglie

Ambiente
Foto d'archivio Getty
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L'Unione Europea rilancia la sua strategia per la tutela dell'ambiente: la Commissione chiederà nuove misure ai Paesi membri, con l'obiettivo di migliorare diffusione e qualità dell'acqua pubblica. Novità anche nei ristoranti

L’Unione Europea sta preparando un’altra mossa verso la riduzione del consumo di plastica: presto i governi nazionali potrebbero essere obbligati ad aumentare la presenza di fontane pubbliche nelle città, a incoraggiare i ristoranti a offrire gratuitamente acqua di rubinetto e a richiedere standard più alti ai fornitori. La Commissione europea ha annunciato con una conferenza stampa del vicepresidente Frans Timmermans l’intenzione di rivedere la direttiva sull’acqua potabile, con l’obiettivo di ridurre il consumo di bottiglie di plastica e di aumentare la fiducia dei cittadini nell’acqua di rubinetto, migliorandone anche la qualità con nuovi criteri di sicurezza. In Italia questa fiducia è ancora abbastanza bassa: una famiglia su tre dichiara di non fidarsi dell'acqua di rubinetto, secondo i dati Istat. E L'Italia, secondo una ricerca Canadean per la European Federation of bottled water, è il Paese europeo dove si consuma più acqua in bottiglia: spesa media a famiglia di 10 euro al mese (LO SPECIALE: SKY UN MARE DA SALVARE).

Migliorare la qualità dell’acqua di rubinetto

Secondo Timmermans da una maggiore fiducia dei cittadini nella sicurezza dell’acqua di rubinetto potrebbe arrivare un contributo decisivo alla riduzione dell’uso di bottiglie di plastica. E tra gli obiettivi della Commissione c’è anche quello di far sì che ogni cittadino possa accedere facilmente a informazioni chiare e aggiornate sulla qualità dell’acqua pubblica nella zona in cui vive. Migliorando la qualità dell’acqua di rubinetto si potrebbe ridurre del 17% il consumo delle bottiglie di plastica, ha spiegato inoltre il vicepresidente della Commissione europea.

Meno rischi per la salute, più risparmio per le famiglie

Con le nuove regole, riporta il Guardian, gli Stati membri dovranno dimostrare l’intenzione di aumentare il numero di fontane pubbliche e pubblicizzare il più possibile i luoghi in cui esse si trovano. La Commissione europea stima che grazie alle nuove misure, i potenziali rischi per la salute, associati al consumo di acqua, scenderanno dal 4% all’1%. E i benefici di una riduzione dell’utilizzo di bottiglie di plastica sarebbero anche economici: le famiglie europee potrebbero risparmiare circa 600 milioni di euro all’anno, ha spiegato il vicepresidente Timmermans durante la sua conferenza stampa.

Cosa succede in Italia: il consumo di acqua in bottiglia

L’Italia è il Paese europeo dove si acquista maggiormente acqua minerale in bottiglia. Secondo i dati di una ricerca Canadean per la European Federation of bottled water, l’associazione europea di settore, il nostro Paese è in testa a questa classifica con 188 litri di acqua minerale consumati pro capite. Segue la Germania con 177, e a molta distanza tutti gli altri Paesi. La media europea si ferma a 109,9 litri pro capite.

Statistic: Per capita consumption of bottled water in Europe in 2016, by country (in liters per capita) | Statista
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Un consumo così elevato di acqua in bottiglia marcia di pari passo alla scarsa fiducia delle famiglie nell’acqua di rubinetto. Nel rapporto Istat presentato durante la Giornata mondiale dell’acqua del 2017, si legge che circa una famiglia su tre (29,9%) dichiara di non fidarsi a bere acqua di rubinetto. Una sfiducia più elevata al Sud: il 63% in Sardegna, il 57% in Sicilia, il 46,5% in Calabria e il 35,1% in Molise. Molte famiglie italiane restano quindi fedeli alla bottiglia di acqua minerale, tanto che secondo gli ultimi dati disponibili di Mineracqua, l’associazione di settore, in Italia il giro d’affari ha raggiunto quota 2,7 miliardi di euro. 

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