Da Ue guerra alla plastica: riciclo totale degli imballaggi entro 2030

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La Commissione europea vara la strategia per combattere l'inquinamento da plastica. Fra gli obiettivi: il bando delle microplastiche nei cosmetici e misure per ridurre oggetti plastici mono-uso, come le stoviglie. Nuovi finanziamenti per ricerca e sviluppo

Riciclo totale degli imballaggi in plastica entro il 2030, bando delle microplastiche nei cosmetici e misure per ridurre oggetti in plastica mono-uso come le stoviglie. Sono questi gli obiettivi della Commissione europea che dichiara guerra alla plastica con una strategia che comprende un'etichettatura più chiara per distinguere polimeri compostabili e biodegradabili e regole per la raccolta differenziata sulle imbarcazioni e il trattamento dei rifiuti nei porti. Entro gennaio, inoltre, sono attese misure per ridurre l'impatto delle bottiglie d'acqua in plastica (LO SPECIALE SKY UN MARE DA SALVARE).

Obiettivo 2030

La strategia, che comprende due comunicazioni, una nuova direttiva sulle strutture portuali, e uno strumento per monitorare gli avanzamenti nell'economia circolare, ha lo scopo di ridurre i 25 milioni di tonnellate l'anno di rifiuti da plastica prodotti in Europa. Si aumenterà così il ricorso al riciclo e al riuso, che oggi è solo al 30% del totale. Una quota significativa di questa percentuale finisce per essere trattata in mercati terzi, come la Cina, che ha annunciato un giro di vite proprio sull'importazione di rifiuti in plastica. Inoltre, entro il 2030, tutti gli imballaggi in plastica immessi sul mercato Ue dovranno essere progettati per essere riutilizzabili e riciclabili. È questo l'obiettivo più ambizioso e, per raggiungere il target, la Commissione intende rivedere i requisiti legislativi per l'immissione degli imballaggi sul mercato. Nuovi finanziamenti a sostegno della strategia saranno soprattutto su ricerca e sviluppo, con 100 milioni di euro fino al 2020.

Microplastiche usate intenzionalmente verso divieto totale

Intanto, le microplastiche utilizzate intenzionalmente vanno verso il divieto totale, mentre sono ancora allo studio misure per ridurre quelle involontarie, come per esempio le particelle di gomma da usura dei pneumatici o i residui di poliestere e nylon rilasciati nelle acque di lavaggio. La Commissione, poi, presenterà anche proposte per ridurre l'uso di stoviglie monouso, su cui una consultazione pubblica è in corso, con un approccio che dovrebbe ricalcare quelle usate per i sacchetti della spesa. Secondo fonti Ue, dati preliminari dai Paesi membri mostrano un drastico calo dell'impiego dei sacchetti di plastica dopo l'approvazione della direttiva del 2016.

Timmermans: "Cambiare il modo in cui produciamo e usiamo plastica"

Come ha ricordato il vicepresidente della Commissione Timmermans, quello di Bruxelles è un obiettivo a lungo termine. "Se non cambiamo il modo in cui noi produciamo e usiamo le plastiche", ha detto, "ci sarà più plastica che pesci nei nostri oceani entro il 2050".

La questione della tassa europea sulla plastica

Intanto emerge che della strategia non farebbe parte la tassa europea sulla plastica annunciata la scorsa settimana dal commissario Ue al budget, Gunther Oettinger. Fonti europee hanno spiegato che l'idea è parte della riflessione sulla proposta di futuro bilancio pluriennale dell'Ue, attesa per maggio. Proprio su questo fronte è scettico il vicepresidente della Commissione europea, Jirky Katainen: "Dubito che troveremo un meccanismo che possa funzionare a livello europeo". L'esecutivo "sta esplorando misure fiscali per ridurre l'uso di plastiche ma è troppo presto per promettere qualcosa", ha spiegato.

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