Eventi climatici estremi, 450 miliardi di danni in Europa dal 1980

Ambiente
Una foto dell'impatto di un'alluvione che ha colpito la Germania nel 2016 (Foto d'archivio Getty)
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La cifra è emersa da un rapporto dell'Agenzia europea per l'ambiente, basato sui fenomeni meteorologici anormali degli ultimi 36 anni. L'impatto peggiore è causato da inondazioni e tempeste, seguite da siccità e ondate di calore

Oltre 450 miliardi di euro: a tanto ammontano le perdite economiche riportate in Europa a causa degli eventi climatici estremi nel periodo compreso tra il 1980 e il 2016. Danni che potrebbero diventare sempre più difficili da affrontare, secondo l'Agenzia europea per l'ambiente, se il continente europeo non si preparasse adeguatamente al cambiamento climatico. Il calcolo e l'analisi, riferiti ai 33 Paesi dello spazio economico europeo (See), sono contenuti nel "Rapporto sull'adattamento ai cambiamenti climatici e la riduzione del rischio da disastri nell'Ue", che l'Agenzia ha presentato al Comitato delle Regioni dell’Unione Europea.

Danni soprattutto da inondazioni e tempeste

La relazione dell'Agenzia europea per l'ambiente elenca i 10 pericoli naturali di maggior rilievo in Europa: ondate di calore, piogge torrenziali, straripamento di corsi d’acqua, tempeste di vento, frane, siccità, incendi boschivi, valanghe, grandinate e mareggiate. La maggior parte dei danni è stata causata dalle inondazioni (40%), seguite da tempeste (25%), siccità (circa il 10%) e ondate di calore (circa il 5%). Questi eventi hanno pesanti impatti sulla salute umana, l'economia e gli ecosistemi, e possono essere aggravati da altri cambiamenti quali l’impermeabilizzazione del suolo, l’edificazione in aree a rischio o il degrado degli ecosistemi. Le ondate di calore sono il fenomeno più pericoloso, spiega il rapporto, perché causa il maggior numero di vittime soprattutto tra le fasce sociali vulnerabili, come gli anziani. Anche perché l'effetto delle ondate di calore si combina con l'inquinamento atmosferico, aggravando malattie respiratorie e cardiovascolari.

Eventi climatici estremi sempre più frequenti

"I costi dell’inerzia sul fronte dei cambiamenti climatici", spiega Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’Agenzia europea dell’ambiente, “sono estremamente alti”. In Europa si osservano con frequenza sempre maggiore incendi boschivi, alluvioni e mareggiate. E le devastazioni che essi causano sono sempre più grandi. "La mitigazione del rischio è essenziale", continua Bruyninckx. "Sebbene i paesi europei abbiano iniziato a prepararsi, molto resta ancora da fare sul fronte del rafforzamento della coerenza per ridurre i rischi".

"Necessaria una cooperazione più stretta"

Secondo l'Agenzia europea per l'ambiente, per prepararsi al meglio per le sfide che presenterà il cambiamento climatico, sarà cruciale "una cooperazione più stretta, che comprenda un migliore allineamento delle politiche". Inoltre, "una maggiore coerenza degli interventi e l'utilizzo di metodi innovativi consentiranno di migliorare la gestione di questi eventi climatici estremi".

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