Coldiretti: la lotta al parassita funziona, raccolta di castagne +25%

Ambiente
Il 'Dryocosmus kuriphilus' è un parassita proveniente dalla Cina che ha invaso i boschi italiani, decimando i raccolti dell’ultimo decennio (Getty Images)
Getty_Images_Castagne

Secondo l’associazione dei coltivatori le misure messe in campo per contrastare il 'Dryocosmus kuriphilus' hanno dato i loro risultati consentendo una considerevole crescita, seppur disomogenea. Il bilancio totale dovrebbe essere intorno ai 25-30 milioni di chili

Con l’arrivo dell’autunno è tempo di raccogliere le castagne, un’attività che quest’anno ha segnato un +25% a livello nazionale. A rivelarlo è Coldiretti che sottolinea l’efficacia delle operazioni messe in campo per sconfiggere il 'Dryocosmus kuriphilus', il parassita proveniente dalla Cina che ha invaso i boschi italiani, decimando i raccolti dell’ultimo decennio.

Situazione disomogenea

Secondo le previsioni dell’associazione dei coltivatori, quest’anno il raccolto di castagne in Italia si dovrebbe attestare tra i 25 e i 30 milioni di chili. Una quantità che, però - ricorda Coldiretti - rappresenta la metà di quella di dieci anni fa ma che segna un’importante inversione di tendenza rispetto ai dodici mesi precedenti. Il merito di questo miglioramento è soprattutto del Veneto, della Lombardia, del Piemonte e della Campania, che è la principale produttrice di castagne. In generale, tuttavia, le stime fotografano una situazione molto disomogenea con regioni come Toscana ed Emilia-Romagna che, a causa anche della siccità di questa estate, hanno fatto registrare cali fino al 40%.

L’antagonista naturale

L’aumento delle castagne raccolte su base nazionale, per Coldiretti, dimostra il successo nella lotta al cinipide galligeno del castagno 'Dryocosmus kuriphilus', che provoca nella pianta la formazione di galle. Quest’ultime sono degli ingrossamenti delle gemme di varie forme che mettono in serio pericolo la sopravvivenza della pianta. Per evitare quella che stava diventando una vera e propria ecatombe i coltivatori, con l’aiuto della scienza, si sono affidati all'insetto Torymus sinensis, un antagonista naturale del parassita, che sta producendo i risultati sperati.

Più controlli sull’origine delle castagne

Il calo di produzione di questi ultimi anni ha portato, secondo l’associazione dei coltivatori, ad un aumento della quota di castagne importate che, nel 2016, ha superato i 36 milioni di chilogrammi. Per questa ragione, secondo Coldiretti, "c’è il rischio di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere provenienti soprattutto dalla Spagna, dal Portogallo, dalla Turchia e dalla Grecia, spesso spacciate per italiane". Da qui la richiesta dell’associazione di assicurare più controlli sull'origine delle castagne messe in vendita in Italia per evitare che "diventino tutte, incredibilmente, tricolori".

Ambiente: I più letti