Marmolada: si riduce il ghiacciaio, riaffiorano pezzi di storia

Ambiente
L'estensione del ghiacciaio della Marmolada si è quasi dimezzata in 100 anni (Getty Images)
GettyImages-Marmolada

Sulla Regina delle Dolomiti tornano alla luce cimeli della Prima guerra mondiale ma anche molti rifiuti. La pulizia spetta al comune di Canazei

Il ghiacciaio della Marmolada, la cui estensione nell'ultimo secolo si è quasi dimezzata, continua a ritirarsi lasciando affiorare reperti storici. Si tratta di oggetti presi di mira da quella che i quotidiani locali descrivono come una sorta di "corsa all'oro arrugginito" difficile da arginare.

Cimeli della Grande Guerra

Dal ghiaccio che si scioglie spesso spuntano gavette, posate, scarponi, reticolati, bombe, fucili, baionette e persino un vecchio forte: tutti cimeli arrugginiti risalenti alla Prima guerra mondiale, quando qui, all'epoca confine fra Regno d'Italia e Impero Asburgico, c'era la cosiddetta "Città di ghiaccio", un complesso di gallerie, dormitori e depositi realizzato dagli austriaci per collegare le postazioni d'alta quota. Cunicoli lunghi una decina di chilometri di cui oggi, proprio a causa dello scioglimento del ghiacciaio, non resta alcuna traccia.

Lo scioglimento del ghiacciaio

In 100 anni il ghiacciaio perenne della Marmolada, il gruppo montuoso delle Alpi fra Trento e Belluno, è passato da un'estensione di 420 ettari a soli 214. E da questa coperta bianca sempre più corta spuntano ricordi del secolo scorso che fanno gola a molti ma che al contempo attirano le lamentele di operatori turistici e alpinisti. Perché, insieme ai cimeli, dal ghiaccio affiorano rifiuti di vario genere: lattine, bottiglie e persino gli scheletri di vecchi impianti di risalita, che sono stati smaltiti nei crepacci.

A chi spetta la pulizia?

Una pubblicità negativa quella della "corsa all'oro arrugginito" per la Regina delle Dolomiti, protette dall'Unesco: i cimeli recuperati troverebbero infatti miglior collocazione nel Museo della Marmolada, che oltre a essere il più alto d'Europa (è situato a circa 3mila metri d'altezza, proprio vicino a dove un tempo c'era la "Città di ghiaccio"), è uno dei più forniti per quanto riguarda il periodo storico della Prima guerra mondiale. I carabinieri vigilano, ma per scarsità di personale, secondo quanto riporta la stampa locale, non riescono ad arginare il fenomeno. E intanto dovrebbe cominciare l'operazione di pulizia che, per l'accordo Dellai-Galan del 2002 tra Veneto e Trentino, spetta alla provincia autonoma di Trento e in particolare al comune di Canazei, da cui partiranno i lavori.


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