Giornata Mondiale della Tigre, la festa dedicata al grande felino

Ambiente
Secondo le stime del Wwf non rimarrebbero che 3.890 esemplari di tigre in tutto il mondo (Foto di repertorio - Getty Images)

Minacciate, cacciate, protette: il 29 luglio in tutto il mondo si celebra un momento di consapevolezza internazionale sull'importanza di questo animale e sulla necessità di preservarne l'esistenza, minacciata da bracconaggio e cambiamento climatico

Il 29 luglio si celebra la Giornata Mondiale della Tigre, un momento di riflessione sulla bellezza e sulla fragilità di un animale nobile e carismatico, la cui sopravvivenza è minacciata dall'uomo. Per secoli si è data la caccia a questa creatura per accaparrarsi il suo manto pregiato e alimentare il commercio di pelli, ossa e zanne. Questa celebrazione internazionale serve per coltivare la consapevolezza necessaria per la preservazione delle tigri in tutto il mondo, di cui - secondo le stime del Wwf - non rimarrebbero che 3.890 esemplari.

Il programma per salvare le tigri

La Giornata Mondiale della Tigre è stata istituita nel 2010 durante il San Pietroburgo Summit Tiger. In questa circostanza è stato creato il Global Tiger Recovery Program, in cui i partecipanti hanno fissato l'obiettivo TX2: ovvero raddoppiare il numero delle tigri selvatiche entro il 2022. Secondo il Wwf il progetto funziona. Infatti, stando ai dati diffusi nel 2016 dall'organizzazione e dal Global Tiger Forum, il numero di esemplari di questa specie è tornato ad aumentare per la prima volta dopo più di 100 anni. Grazie agli sforzi di associazioni come il Wwf oggi l'attenzione alle tigri è altissima. Ad esempio, nel 2013, l'ong ha annunciato che in Nepal il numero di questi animali era aumentato del 63% rispetto all'ultimo censimento effettuato nel 2009. Un buon risultato non solo in termini di preservazione della specie: le tigri , infatti, sono anche delle ottime indicatrici dello stato di salute dell'ecosistema.

I progressi dell'India con le tigri

Il ritorno delle tigri è visibile soprattutto in India, il Paese con più esemplari al mondo (passati da 1.706 a 2.226 negli ultimi 5 anni). Lo sterminio di questi animali nella zona era dovuto principalmente ai rischi arrecati alla popolazione, spesso sottoposta ad attacchi al proprio bestiame domestico, un fenomeno a sua volta giustificato dal progressivo restringimento dell'habitat naturale. Il governo ha però proposto risarcimenti agli abitanti dei villaggi che hanno subito danni da parte delle tigri, cercando di frenare il fenomeno e preservandone in questo modo l'esistenza. Inoltre, negli ultimi anni, si è anche diffusa la consapevolezza che, ospitando le tigri, si attira anche un turismo sostenibile e consapevole, particolarmente utile all'economia nazionale. Tra le minacce alla sopravvivenza di questo felino, oltre al bracconaggio, figura anche il cambiamento climatico. Tra India e Bangladesh, dove vivono le tigri del Bengala, l'aumento del livello del mare causato dal riscaldamento globale, minaccia di spazzare via le foreste, ultimo habitat di questa specie.

Dove vivono le tigri

Durante la Giornata Mondiale della Tigre numerose manifestazioni sono state organizzate proprio in questi paesi, per sensibilizzare la popolazione sul rispetto e la protezione di questo grande felino. Oltre che in India, le 3.890 tigri rimaste sul pianeta vivono tra Bangladesh, Birmania, Thailandia, Cambogia, Indonesia, Cina, Malesia, Vietnam, Laos, Bhutan, Nepal e Russia. Tra le specie considerate a "grave rischio estinzione" dal Wwf ci sono la tigre siberiana (Panthera tigris altaica), indiana (Panthera tigris tigris), malese (Panthera tigris jacksoni) e indocinese (Panthera tigris corbetti). Tra le specie di tigri prossime all'estinzione c'è quella di Sumatra (Panthera tigris sumatrae). Il Wwf classifica invece come "probabilmente estinta" la tigre della Cina meridionale (Panthera tigris amoyensis), mentre dà per "estinte" la tigre del Caspio (Panthera tigris virgata), quella di Giava (Panthera tigris sondaica) e di Bali (Panthera tigris balica).

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