Allarme del Wwf: "Sempre più piccoli di rapaci rubati dai nidi"

Ambiente
Il bracconaggio di piccoli di rapace mette a rischio la loro sopravvivenza (Getty Images)
GettyImages_Rapaci

Secondo la denuncia dell’organizzazione ambientalista questi volatili finiscono nel mirino dei bracconieri per poi essere venduti illecitamente. Appello al Parlamento: "Accelerare la riforma del sistema sanzionatorio"

Il Wwf denuncia in un comunicato i furti dei "pulli". I piccoli di rapaci sono obiettivo dei bracconieri nella fase più delicata e rischiosa dello sviluppo di questi uccelli. I volatili, secondo l’organizzazione ambientalista, verrebbero prelevati direttamente dal nido per poi essere rivenduti illecitamente.

 

Le cifre del traffico illegale - Il valore commerciale di alcune specie di aquile e falconi, stando alle stime contenute nel "Piano d’Azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici" approvato il 30 marzo durante la conferenza Stato-Regioni, è molto elevato. Si parla di decine di migliaia di euro. Il prezzo sarebbe influenzato dalla domanda degli Stati del Golfo Persico, dove l'impiego dei falconi per la caccia è una vera e propria tradizione che definisce la status delle classi più ricche.

 

Le iniziative per contrastare il bracconaggio - Solo pochi giorni fa quattro giovani esemplari di una specie di rapace notturno sono stati salvati da alcune guardie ambientali di Salerno. Sono riuscite a intercettare i bracconieri all’interno di un bosco di castagni. In Sicilia, poi, grazie ai finanziamenti europei, il Wwf e la Regione monitorano circa 50 nidi con fototrappole e cannocchiali. Il progetto si chiama "Life ConRaSi" ed è nato per contrastare queste azioni illecite. Un'iniziativa di particolare importanza visto che, proprio in Sicilia, vive l’unica popolazione nidificante in Italia di Aquila di Bonelli (appena 28 coppie di un animale che prende il suo nome dall’ornitologo Franco Andrea Bonelli) e l’80% della popolazione nazionale nidificante di Lanario, una specie di falco.

 

 

Le norme - La legge sulla caccia del 1992 vieta espressamente di detenere uova, nidi o piccoli che appartengono alla fauna selvatica. A ciò si aggiungono le eventuali violazioni della convenzione internazionale "Cites" redatta allo scopo di tutelare la fauna e la flora minacciate da estinzione e che sarebbero messe ulteriormente a rischio dal bracconaggio.

 

L’appello del Wwf - Al fine di contrastare il bracconaggio dei piccoli di rapace, l’organizzazione ambientalista chiede l'accelerazione della riforma del sistema sanzionatorio penale per i casi di uccisione, cattura illegale e commercio illecito di animali che fanno parte delle specie protette.

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